Venerdì a Livorno ci sarà l'ennesimo sfratto che segue le decine eseguiti negli ultimi mesi.
Una signora con una vita comune a tante altre, con due figlie a carico (una di 9 e l'altra di 18 anni) verrà mandata fuori di casa per morosità. Un caso emblematico destinato ad aumentare in futuro.
Il marito della donna (allontanato dal tribunale per ripetute percosse alla famiglia) ha smesso di pagare gli assegni di mantenimento. Dopo tre mesi di non pagamento dell'affitto che ammontava a 600 euro al mese, il padrone di casa, che sembra essere un anziano assegnatario di casa popolare che possiede tre alloggi di sua proprietà che tiene tutti in affitto, ha avviato la procedura di sfratto. Bruciando le tappe in un anno e' riuscito ad ottenere dal tribunale il rilascio dell'immobile per via esecutiva con l'ausilio della forza pubblica.
La donna in questi mesi non è stata a guardare: e' andata a parlare con l'assessore alla casa più volte ma e' stata ricevuta solo dalla segretaria; si e' rivolta all'emergenza abitativa (la cui commissione non si e' ancora riunita dopo lo scioglimento) dove le e' stato detto che non ci sono posti nemmeno nei centri plurifamiliari (dove la donna sarebbe disposta ad andare); ha fatto domanda per le case popolari ma come centinaia di persone con sfratto per morosità non ha abbastanza punteggio per ottenerla.
In compenso, il padrone dell'immobile ogni giorno le si presenta in casa: incurante delle preoccupazioni della donna insiste sulla necessità che l'immobile sia libero il giorno prima dello sfratto per evitare di finire sulla stampa. Crediamo che a questo punto serva un intervento deciso a sostegno di questa famiglia, che rappresenta un caso di emergenza particolare, ma allo stesso tempo occorre un segnale forte nei confronti di una politica abitativa ormai inefficace.
venerdì tutti in via Zola 34 alle ore 9
conferenza stampa e picchetto antisfratto
partecipate e fate girare
COLLETTIVO PREC-AUT