Solo il mattone non conosce crisi

 Sempre più cantieri, mentre porto e
industria ristagnano. Ma è tutto oro? Regole rispettate, ma ormai viene
autorizzato tutto o quasi. Senza valutare il discutibile impatto sul
territorio di alcune costruzioni LIVORNO. Domande, delibere, varianti,
permessi, bolli e timbri: tutto a posto. E vai col mattone. L’edilizia
sembra davvero essere l’unica fabbrica che lavora a pieno ritmo in una
situazione economica e produttiva di stallo. Ma in tutto questo fervore nel
costruire, c’è anche anche un rovescio della medaglia. Il caso Talamone
- dopo quelli di Monticchiello, Castiglione della Pescaia e Montescudaio,
dopo le serre trasformate in case, i villaggi vacanze stile lager sulla
costa e così via - ha riacceso infatti l’attenzione sul boom
dell’edilizia autorizzata ma discutibile per l’impatto che ha sul
territorio. Palazzo di vetro (ex) Ormai i Comuni autorizzano tutto. O
quasi. Volete qualche esempio? Vediamo cosa è successo a Livorno negli
ultimi anni. Il palazzo di vetro ex uffici finanziari dello Stato venduto
con la cartolarizzazione a una multinazionale: è in corso la
trasformazione in condominio con decine di appartamenti (il vetro ha già
lasciato il posto ai mattoni). Lo Stato intanto paga l’affitto per la
nuova sede in periferia, con problemi di ogni tipo. Nel frattempo
l’antico palazzo che ospitava il catasto è abbandonato da anni sul
lungomare. Hotel e cinema chiusi Tre alberghi chiusi in centro e sulla
passeggiata litoranea (Astoria, Excelsior e Belmare): tre condomini. Tre
cinema chiusi. L’ex Metropolitan dovrebbe diventare galleria commerciale,
l’Odeon (che Spil ha acquistato per oltre 6 milioni di euro) un
parcheggio con negozi, la Gran Guardia galleria commerciale con piccola
sala cinema. Tutti e tre sono in attesa degli interventi. Cemento sulla
piazza Ex istituto religioso nello storico quartiere Venezia:
maxicondominio. Grande piazza al centro dello stesso rione Venezia: un
progetto del Comune la destina a ospitare un paio di palazzi per abitazione
alti 5 piani. Perplessità generali, proteste degli abitanti della zona.
Piano bloccato per un anno. Ora, dopo qualche modifica, il consiglio ha
dato l’ok al progetto. Ex fabbrica della birra Peroni: maxicondominio con
negozi. Zona ai piedi di Montenero e su (sempre più su) verso la collina:
da quasi vent’anni si continuano a costruire villette a schiera. Zona
periferia sud-est (Salviano): nuovo insediamento di centinaia di villette a
schiera, forse 600. Senza dimenticare via degli Etruschi: un agglomerato di
alloggi. Ex Corallo e Porta a terra Ex deposito Coca Cola in zona stazione
alle spalle delle antiche Acque della salute (abbandonate da circa 60
anni): sei condomini alti 3-4-5 piani, l’ultimo della fila a pochi metri
dalla ferrovia. I treni passeranno sotto le terrazze. Ok del Comune a
maggioranza poche settimane fa. E la ristrutturazione delle monumentali
Terme sarà a carico del Comune. Zona dello svincolo per il centro
commerciale Porta a terra: si è appena finito di costruire un complesso
abitativo di decine di appartamenti a un passo dalla strada: da un lato il
centro commerciale, dall’altro la zona industriale con
l’inceneritore... Zona retrostante l’ottocentesco Cisternone del
Poccianti: villaggio di palazzine. Ultimato. E in centro... Zona
(centralissima) di Corso Mazzini-Borgo Cappuccini: si costruisce al centro
dei vecchi isolati ottocenteschi. Da una parte un palazzo di 5 piani, da
un’altra una stecca di villette a schiera - quindi molto basse -
all’ombra di edifici molto più alti. Possibile? Sì, già fatto.
Complesso ex Confcommercio sempre in corso Mazzini: appartamenti. Complesso
ex Cgil, ancora in corso Mazzini: appartamenti. La Porta a mare Porta a
mare: centinaia di appartamenti nell’ex cantiere Orlando, ancora da
partire. Frazionamenti di case più o meno vecchie in tutta la città:
ormai non si contano più, sono migliaia. Quercianella: si costruiscono
palazzine nella piccola striscia verde tra Aurelia e ferrovia. Altre
palazzine a monte, sulla collina. Livorno non è certo un’eccezione, anzi
di sicuro possiamo affermare che così fan tutti. Basta guardare Rosignano:
la collina vista mare di Chioma è sempre più in cantiere. Gli operatori
dell’edilizia non si lamenteranno per la rigidità dei Comuni: il mattone
rende a tutti, enti locali compresi. Di qualsiasi colore sia la giunta.
Riccardo Pasquinelli
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