Comunicato PRECari AUTorganizzati
In merito alla protesta che ieri in Comune ci ha visto protagonisti vorremmo sottolineare alcune questioni importanti. Le manifestazioni di ieri sono servite a denunciare la vendita di immobili di proprietà pubblica a privati: un atto a nostro avviso gravissimo in un momento come questo caratterizzato da numerosi sfratti eseguiti anche con forza pubblica e per morosità. Chiediamo pertanto che l'asta sia definitivamente annullata , come devono essere annullate qualsiasi ipotesi di vendita di immobili pubblici in futuro. La giustificazione trovata dagli assessori che le vendite permettono ristrutturazioni é del tutto insufficiente sia perchè così facendo il patrimonio immobiliare pubblico è destinato ad una progressiva estinzione, sia perché non e’ confermato che i soldi effettivamente percepiti dalle vendite sia assolutamente investiti in altre abitazioni.
Ribadiamo il fatto che nonostante le questioni sollevate ieri in Comune siano state di grande importanza e gravità, nessun rappresentante delle istituzioni si è presentato per discutere e trovare delle soluzioni; è gravissimo che di fronte a problemi sociali di questo tipo la gestione sia demandata ad una mera questione di ordine pubblico. Crediamo che l'amministrazione debba impegnarsi nel trovare una soluzione strutturale al problema abitativo includendo all'interno dei progetti anche quelle famiglie che rischiano uno sfratto per morosità e per chi non ha continuità di reddito. Siamo convinti del fatto che le soluzioni ci siano e si possano trovare.
Vorremmo aggiungere che quello che è successo ieri nell'appartamento di via Campania è stato un vero e proprio sgombero, portato avanti da un ingente schieramento di polizia e vigili urbani, alcuni dei quali si sono lasciati andare a meschine pressioni nei confronti di una giovane madre di 22 anni, ricattandola con la minaccia dell'affidamento del figlio di 14 mesi. Concludiamo informando che continueremo la nostra battaglia per il diritto alla casa a fianco di chi, a differenza delle grandi società e dei grandi speculatori, vive tutti giorni sulla propria pelle la condizione di precarietà.