3 maggio 2006 – PRECARI E ADDOMESTICATI

Pubblichiamo il documento/volantino distribuito in occasione della "Sagra del precario" svoltasi il 29-30 Aprile e il 1°Maggio in Fortezza nuova. Lo postiamo soltanto ora a causa di spiacevoli problemi tecnici e logistici che hanno, purtroppo, attraversato questo evento senza però pregiudicarne l'ottima riuscita. Anzi cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i precari e le precarie che hanno partecipato a questa importante iniziativa di approfondimento e costruzione di un dissenso critico cittadino, su una questione così importante come quella del precariato sociale. Vi invitiamo nuovamente a partecipare alle prossime iniziative che organizzeremo.PRECARI E ADDOMESTICATI

Abbiamo scelto di intitolare questa tre giorni tematica di approfondimento: “Sagra de Precario”, perché, con un’amara ironia, sembra proprio cogliere l’estrema frammentazione che le riforme del lavoro degli ultimi anni (dal pacchetto Treu alla legge Biagi) hanno provocato nella nostra società. Come in una sagra ci vengono presentati “lavori”, “contratti”, “stipendi” per cui ogni persona dovrebbe poter scegliere, distrattamente, quello che più preferisce, per poi dopo 3 mesi (o poco più) cambiare nuovamente mansioni, orari, luoghi e compagni di lavoro. La realtà è ben diversa, ci troviamo sommersi da contratti usa-e-getta, con cui non solo spesso non riusciamo ad arrivare in fondo al mese, ma oltretutto non riusciamo ad accedere a mutui per comprarci una casa né tanto meno pagare affitti (sempre più cari), o anche solo stipularli, perché non possiamo garantire per questi. Lavori a volte anche di bassissima qualità, ci vengono presentati come “opportunità” da cogliere, quando invece non si hanno garantiti i più basilari diritti, i contributi previdenziali, le ferie, la maternità, quando spesso si è costretti a dare una disponibilità totale al datore di lavoro, funzionalizzando la propria giornata a qualcosa che non sa garantirci alcun futuro dignitoso. Lavori che ci vengono descritti come “di passaggio” o per studenti, rimangono frequentemente l’unico approdo per molti disoccupati o ultra-trentenni, a dimostrazione di come la flessibilità tanto sbandierata dai molti politici (pure di sinistra) ed economisti riamane un miraggio su cui far credere di aver risolto problemi endemici come la mancanza di occupazione. Ma a qualcuno effettivamente questa situazione conviene: ai padroni alle grandi aziende, che con il precariato hanno trovato non solo un modo per abbattere i costi della manodopera, ma anche un nuovo dispositivo di controllo ed addomesticazione sociale senza eguali. In queste condizioni di lavoro e vita, infatti, veniamo abituati a non ribellarci ai soprusi subiti col ricatto della scadenza dei contratti, vengono frenate le nostre possibilità rivendicative con la paura costante del licenziamento. “Che cazzo stai a pensare di poter chiedere qualcosa di meglio se tanto tra 2 mesi non avrai più neanche questo straccio di lavoro? Anzi meglio che te ne stai buono e zitto perché forse può essere che ti rinnovino il contratto….” In questo modo tentano di cancellare rivendicazioni e lotte, in una corsa al ribasso dove la nostra situazione tende solo a peggiorare ed i loro profitti solo a crescere.

A tutto ciò non possiamo rimanere impassibili, da questa riflessione deriva la volontà di organizzare un evento che sappia (anche ludicamente) parlare alla nostra città di questa situazione, e soprattutto possa avere la capacità di mettere in contatto chi si trova a vivere questa precarietà nella vita, per poter creare un blocco sociale forte anche sul nostro territorio, che sappia rivendicare ciò che gli spetta. Un blocco sociale formato da tutti quei soggetti (migranti, senza-casa, precari sul lavoro, studenti, etc.) i cui bisogni e aspirazioni rimangono costantemente frustrati, che sappia costruire dei percorsi di conflitto radicale autorganizzati. Perché solo così facendo è possibile arrivare ad una reale soddisfazione delle nostre esigenze, non concertata con chi, tra politicanti e sindacalisti, ci ha più volte preso in giro, mediando (invece di farsi portavoce) tra chi lotta e chi sfrutta. Il conflitto collettivo e sociale fuori e dentro i posti di lavoro rimane la nostra più grande arma contro chi ci vuol dividere per renderci più vulnerabili e ricattabili. Come insegna la recente esperienza francese a riguardo, la mobilitazione paga…………

SIETE QUINDI TUTTI/E INVITATI A PARTECIPARE AL CORTEO CONTRO IL PRECARIATO SOCIALE: LUNEDI 1°MAGGIO ORE 18:00 (ritrovo all’ingresso della fortezza nuova)
 

Collettivo PrecAut, C.S.A. Godzilla

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