Si e' conclusa bene la due giorni di mobilitazione per il diritto alla casa
Mercoledì il Collettivo e' andato a contestare il convegno nazionale Organizzato al LEM da Casalp sulla Casa
Siamo entrati nella sala srotolando uno striscione con su scritto BASTA SPECULAZIONI; NO ALL'AFFITTO CONCORDATO; PIù CASE POPOLARI!!
Non appena abbiamo provato a leggere il comunicato col megafono e' intervenuta la digos aiutata (come sempre) dal servizio d'ordine della cgil tentando di strappare lo striscione , ne e' nato un piccolo parapiglia concluso fuori.
A seguito abbiamo letto il nostro comunicato dal palco:
Basta speculazioni!
No all'affitto concordato
Più case popolari
In questi giorni al LEM è stato organizzato da Casalp un convegno nazionale dal titolo: "Abitare, territorio e società: un secolo di edilizia sociale a Livorno".
E' il coronamento formale delle politiche abitative livornesi da alcuni anni a questa parte.
L'autocelebrazione di una classe dirigente soddisfatta dei propri affari e delle proprie politiche.
Nei tre giorni di convegno sui palchi del LEM si susseguiranno assessori, dirigenti, tecnici, politici. Tutti uniti nella convinzione che va tutto bene , che stanno lavorando bene.
Nessun sindacato inquilini o collettivo è stato invitato ai lavori.
Ma fuori dalle mura bianche del palazzo, lontano dalle telecamere,
il disagio abitativo avanza indisturbato, senza tregua.
Continui sfratti avvengono ogni settimana, per morosità soprattutto, ma anche per finita locazione (a poco servirà il decreto passato oggi al senato, visto che riguarda solo famiglie di ultrasessantenni e prevede una proroga di soli 8 mesi!)
Continuano gli sgomberi delle case occupate di proprietà del comune senza che venga presa in considerazione la minima soluzione al problema. Si affronta la situazione solo con l'ormai famosa parola d'ordine: ristabilire la legalità.
Ed è appunto di questo che oggi vogliamo parlare:
la famosa legalità ai cui sono attaccate queste persone è quella degli speculatori, delle tangenti e dei clientelismi ( Salviano 2 insegna).
La legalità dei palazzinari e dei mafiosi che subito sono accorsi nella spartizione di Livorno e del suo patrimonio.
200 appartamenti a Porta a mare, 103 al Palazzo di vetro, 150 alle Fonti del corallo, e ancora Parasidino, piazza Logo Pio, Porta a terra.
L'imperativo e' vendere ,speculare, frazionare e fare profitto.
Dall'altra parte si pensa di risolvere il problema abitativo dei livornesi, che in questo momento sono gli unici che pagano la profonda crisi in cui verte questa città, con 40 alloggi a canone concordato , con i centri di accoglienza,
Ci chiediamo quando torneranno le baracche.
Livorno ha bisogno di nuove case popolari da assegnare anche a chi non ha continuità di reddito, a chi non riesce ad arrivare in fondo al mese ed è anni che aspetta un alloggio.
Servono politiche abitative che diano centralità alla gente e ai loro bisogni.