Ringraziamo tutti e tutte per aver partecipato al presidio di questa
mattina, tutti gli inquilini e gli abitanti del quartiere che sono stati
solidali.
Abbiamo dato una dimostrazione forte della nostra capacità di
mobilitazione e del consenso che abbiamo intorno di fronte al primo
tentativo da parte del comune di sgomberare le tre famiglie occupanti.
E' evidente che al momento non c'è la volontà politica di procedere ad uno
sgombero coatto ma la nostra presenza stamattina davanti al palazzo del
Refugio ha lanciato un segnale chiaro: non sarà facile in qualsiasi momento
sgomberare gli alloggi occupati ne tantomeno gestire la situazione in modo
silenzioso e non trasparente. Il primo obiettivo pratico lo abbiamo> ottenuto:
stamani nessun funzionario comunale ha identificato nessuno e non
si è proceduto a nessun sopralluogo. Adesso è il momento di chiedere con
forza che alle famiglie interessate vengano date delle garanzie immediate
allo stesso tempo far partire una campagna che porti al blocco della
vendita di questo stupendo immobile, regalato al Comune e lasciato in uno
stato di degrado indecente.
Ribadiamo linoltre la nostra contrarietà alla creazione di ghetti
cittadini dove spostare le persone, le famiglie, i lavoratori per fare
spazio a nuove speculazioni e a quartieri vetrina in centro.
La politica abitativa del comune deve essere profondamente cambiata:
non vogliamo più vedere persone costrette a vivere per strada, famiglie
che non riescono a pagare più l'affitto e si ritrovano a cascare nel vicolo
cieco della morosità, centinaia di lavoratori precari che non possono
neanche pensare di poter prendere una casa in affitto.
Solo con la solidarietà e la lotta collettiva si possono ottenere i
diritti che tutti giorni vengono calpestati.
precari autorganizzati