Rilanciare le Lotte ed i Conflitti


Costruire un Movimento per il Diritto alla Casa e
all’Abitare

Da Nord a Sud, dai piccoli centri fino alle grandi
città, cresce e dilaga una situazione di precarietà
abitativa che attraversa e coinvolge figure sociali
diverse e settori sociali sempre più estesi; una
realtà che, senza paracaduti, sta degenerando in una
situazione di vera e propria emergenza, con il suo
portato di drammi e conflitti.
Non solo gli sfratti continuano ad essere una realtà
quotidiana ( quelli per morosità sono oramai circa il
70%); i prezzi delle case sono, soprattutto nelle
grandi città, oramai alle stelle ( sono cresciuti
negli ultimi anni a dismisura con punte del 120%);
sempre più persone sono costrette a coabitazioni
forzate, a pagare 500/600 euro un posto letto, 300
euro per un cuscino ed in qualche caso per un cartone,
a vivere in alloggi malsani ed in vivibili o in
situazioni di fortuna; sempre più persone non ce la
fanno più ad arrivare alla fine del mese costrette a
subire i ricatti di piccoli e grandi proprietari,
strozzate da mutui ed affitti impossibili. Ovunque
crescono le baraccopoli del 2000, puntualmente
smantellate dalle brillanti operazioni di polizia e
qualche volta di “pulizia etnica e sociale” che oramai
accomunano trasversalmente sindaci di centro destra e
centro sinistra, da Cofferati, alla Moratti, fino al
Sindaco di Roma Veltroni, in una deriva securitaria e
in una folle rincorsa alla repressione preventiva.
La S/vendita del Patrimonio Pubblico e di quello degli
enti previdenziali; la rinuncia a qualsiasi forma di
garanzia pubblica del diritto alla casa attraverso la
cancellazione dei fondi Gescal e di qualsiasi forma di
finanziamento dell’edilizia residenziale pubblica; la
completa liberalizzazione del mercato degli affitti
con la sciagurata legge 431, accanto alle nuove
stagioni di speculazione edilizia che hanno coinvolto
e stravolto soprattutto le grandi città, hanno messo
all’angolo milioni di persone determinando una
situazione di crisi sociale diffusa e permanente.
A poco servono “misure tampone” di blocco parziale
degli sfratti, come i “Buoni Casa” che oltre a
sperperare risorse pubbliche senza risolvere alla
radice i problemi contribuiscono a far lievitare il
prezzo degli affitti; non regge più, anche di fronte
alle manovre delle grandi holding del mattone e dei
soldi regalati alle cooperative bianche e rosa, la
favola del “tutti proprietari” e con essa l’idea degli
incentivi per l’acquisto.
La recente attenzione, dopo un anno di colpevole
disinteresse, che si sta facendo spazio all’interno
della compagine governativa sulla “questione
abitativa”, è il risultato delle prove di forza
quotidiane dei picchetti antisfratto, delle
occupazioni di immobili abbandonati, delle campagne e
delle mobilitazioni che in maniera diffusa anche se
frammentata i movimenti hanno costruito ed articolato
in maniera caparbia ed incessante.
La rabbia, la volontà di non rassegnarsi, le capacità
di autorganizzazione di tante persone hanno costituito
negli ultimi anni l’unica concreta risposta ad una
situazione insostenibile sotto tutti i punti di vista.

Per queste ragioni, siamo convinti, non sia più
rimandabile la costruzione di uno spazio comune di
confronto e soprattutto di mobilitazione e di lotta
che dal basso ci permetta, con maggiore capacità di
coordinamento ed incisività, di incalzare e mettere
“sotto assedio” un governo ambiguo e sino ad ora
latitante. Non è più possibile accontentarsi di vaghe
promesse o di qualche briciola strappata agli sgravi
fiscali e alle politiche di sostegno alle imprese, di
qualche misura di incentivo all’acquisto, o di una
piccola quota di alloggi da destinare all’affitto
libero e/o concordato; i movimenti per il diritto alla
casa devono avere l’ambizione di imporre su questo
terreno una reale inversione di rotta:

- Bloccare la vendita del patrimonio pubblico e degli
enti previdenziali; recuperare il patrimonio dismesso,
caserme e immobili degli enti in testa, per destinarlo
all’emergenza abitativa evitando ulteriori saccheggi
delle nostre città da parte dei pescecani del cemento.
- Bloccare sfratti e sgomberi garantendo realmente il
passaggio da casa a casa.
- Riaprire una stagione di investimento diretto sul
terreno del diritto alla casa per portare l’offerta di
alloggi popolari, oramai scesa sotto il 4% a livelli
europei ( intorno alla quota del 20%), attraverso la
individuazione di una fonte di finanziamento stabile
dell’Edilizia Residenziale Pubblica a partire dalla
prossima finanziaria.
- Strappare il finanziamento immediato di un piano
nazionale per 1 Milione di Casa Popolari da realizzare
subito.
- Abrogare la legge 431 ed imporre una legge
complessiva che si prefigga di garantire il diritto
alla casa e all’abitare; che renda il libero mercato
un eccezione e non una regola.
- Aprire una battaglia per modificare i criteri di
accesso all’edilizia residenziale pubblica, per
garantire l’ingresso all’interno delle fasce ERP di
tutte le nuove figure del precariato sociale e di
tutti coloro si sono in questi anni impoveriti grazie
alle politiche economiche dei governi che si sono
succeduti alla guida del paese.

Queste sono certamente le priorità ed i punti cardine
sui quali costruire una piattaforma programmatica da
declinare e articolare insieme all’interno di una
nuova stagione di lotta.
Ma c’è molto di più. L’emergenza casa non è che una
delle tante facce della precarietà della vita,
condizione generalizzata che oramai coinvolge e
travolge tutti e tutte noi.
La composizione sociale che oggi si mette in movimento
sul terreno della lotta per la casa è mutata e sta
mutando, e con essa le forme e le pratiche di lotta;
le trasformazioni della struttura del mercato del
lavoro e della società pongono ai movimenti stessi la
necessità di trasformarsi e di generalizzare il
conflitto. La crisi che attraversiamo è il frutto
avvelenato del neoliberismo, di contraddizioni sociali
profonde, è la logica risultante della sovrapposizione
e dell’intreccio fra la legge 431 sulla casa, il
pacchetto Treu e della Legge 40 sul lavoro, la Turco-
Napolitano e la Bossi – Fini sull’immigrazione.
Per questo non si può non riempire la battaglia sulla
casa di significati ed ambizioni più ampie.
Per questo, oggi, lottare per la casa non è
semplicemente “necessità” di organizzarsi a partire da
un bisogno negato, è tentativo di agitazione per
liberarsi dalla morsa che stringe le nostre vite; è
ricerca di spazi e tempi negati; è ribellione ad una
condizione di precarietà e sudditanza generalizzata al
mercato.
Oggi più che mai la lotta per la casa è lotta per
affermare il diritto all’abitare, per la qualità della
vita nelle nostre città e nei nostri quartieri; è
battaglia contro l’inquinamento elettromagnetico,
contro la logica delle discariche e gli inceneritori,
per i servizi; oggi più che mai lottare per la casa,
occupare, vuol dire reclamare tariffe sociali ( luce ,
acqua, gas, telefono, internet, trasporti), vuol dire
riprendersi parte di quel diritto allo studio negato
dalle controriforme della scuola e dell’università;
vuol dire costruire dal basso processi di scambio e
contaminazione interculturale; vuol dire muoversi
verso un reddito garantito a tutti e tutte praticando
percorsi di riappropriazione.
Sottrarci al ricatto dell’affitto, alle logiche dei
sacrifici, alla competizione di tutti contro tutti,
liberare spazi e tempi di vita per re-immetterli nel
circuito della cooperazione sociale e della
solidarietà; mettere in comunicazione soggetti
diversi, tessere reti sociali alternative, ricostruire
le dimensioni di un agire collettivo indispensabile ad
alimentare conflitti, autonomia dei movimenti,
percorsi di trasformazione radicale dell’esistente.
Non c’è più spazio per stare con una scarpa dentro
questi governi e con l’altre nelle piazze.

Ci vuole una Casa per cambiare il Mondo

Domenica 27 Maggio 2007 ore 10:00 - Firenze
Assemblea Nazionale
delle realtà e dei Movimenti di Lotta per la Casa

L’Assemblea si terrà a presso l’Ospedale Occupato
Luzzi
10 Km da Firenze sulla via Bolognese all’altezza di
Pratolino

Promuovo le realtà che hanno partecipato al tavolo di
discusione sulla casa della festa del precariato
sociale di Livorno:

Movimento di Lotta per la Casa - Firenze
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa - Roma
Prec-Aut -Livorno
Movimento Autorganizzato Occupanti - Bologna
Comitato AntiSfratto / Centro Sociale ex Carcere -
Palermo

Info: 055-2001814
www.abitare.noblogs.org

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